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Superbonus 110%

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) punta a prorogare ulteriormente il Superbonus 110%. Nell'ambito del programma per l'efficientamento energetico e sismico dell'edilizia privata e pubblica da 12,68 miliardi di euro, sono stati stanziati 8,26 miliardi di risorse nuove, che si aggiungono ai 10,26 già a disposizione. Parte di queste risorse coprirà il costo dell'allungamento dei termini della detrazione maggiorata.

Superbonus 110%: proroga a fine 2022

Attualmente, per effetto della Legge di Bilancio per il 2021, il Superbonus 110% si applica alle spese sostenute fino al 30 giugno 2022 o fino al 31 dicembre 2022 per gli interventi sugli edifici di edilizia popolare. Ai condomìni e agli edifici ex Iacp sono concessi altri sei mesi di tempo nel caso in cui sia stato completato il 60% dei lavori prima della scadenza della misura. Per i condomìni, quindi, la scadenza può essere posticipata al 31 dicembre 2022 e per gli edifici di edilizia popolare al 30 giugno 2023. Il PNRR stanzia 8,26 miliardi aggiuntivi con l’obiettivo di consentire la proroga senza nessuna condizione, quindi a prescindere dalla quota di lavori che si è riusciti a realizzare.

Il fine, spiega il Piano, è “aumentare in modo sostanziale il risparmio annuale generato dagli interventi di riqualificazione energetica. In termini di superficie sottoposta a riqualificazione energetica e sismica, si stimano circa 3 milioni di metri quadri riqualificati per anno, corrispondenti a circa l’1% della superficie complessivamente occupata da edifici residenziali”.

Scuole, cittadelle giudiziarie ed edilizia pubblica

In totale, il PNRR stanzia 12,68 miliardi per l’efficienza energetica e la riqualificazione degli edifici. Nonostante la parte più sostanziosa sia destinata al potenziamento del Superbonus, ci sono altri 4,42 miliardi di euro che saranno destinati all’edilizia scolastica e giudiziaria, ma anche all’efficientamento degli edifici demaniali e all’edilizia residenziale pubblica.

500 milioni di euro andranno al programma di risanamento strutturale degli edifici scolastici, che prevede la digitalizzazione degli ambienti di apprendimento attraverso il cablaggio interno delle scuole, il miglioramento delle classi energetiche e un incremento della sicurezza sismica degli edifici.

La misura, che in tutto vale più di 6 miliardi, punta ad un tasso di ristrutturazione della superficie degli edifici scolastici pari al 20% del patrimonio esistente. Si arriverebbe così, si legge nel Piano, al 50% data la situazione di partenza del 30% di edifici efficienti e sicuri.

Il programma prevede l’utilizzo di 600 milioni per la realizzazione di nuove scuole sostituendo parte del patrimonio vetusto, che coinvolgerà il 20% del patrimonio esistente.

Il Piano propone la riqualificazione del patrimonio abitativo di edilizia residenziale pubblica nazionale con interventi di efficientamento energetico, volti a realizzare il passaggio di classe energetica da classe G a classe E, e interventi di miglioramento sismico. Secondo le stime del Governo, si interverrà su una superficie di circa 10.200.000 metri quadri, vale a dire un quinto dell’intera superficie del patrimonio edilizio residenziale pubblico. Gli interventi di miglioramento sismico coinvolgeranno un quinto di questo valore. Alla misura sono stati destinati 2 miliardi di euro.

Il Piano annovera inoltre l’efficientamento energetico e la riqualificazione edifici pubblici in aree metropolitane, da definire in collaborazione con l’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) per un valore di 1.35 miliardi, di cui 850 milioni nuovi, e l’ efficientamento delle cittadelle giudiziarie, cui il Piano ha destinato 450 milioni che si aggiungeranno ai 2 milioni provenienti dalle risorse React EU. Le risorse consentiranno la riqualificazione di 40 edifici e la realizzazione delle cittadelle giudiziarie. La misura beneficia di risorse complementari per 150 milioni dai progetti PON e di 250 milioni dai progetti PON per interventi di Efficientamento edifici demanio statale.

(fonte: Edilportale)Tra le centinaia di emendamenti alla Legge di Bilancio 2021, c’è anche l’inclusione degli immobili plurifamiliari con unico proprietario Tra i circa 7.000 emendamenti al disegno di Legge di Bilancio 2021 presentati alla Camera, sono oltre 400 quelli che propongono di modificare il superbonus 110%.

La proposta più ricorrente è l’estensione temporale dell’agevolazione: molti emendamenti chiedono di spostare la scadenza al 31 dicembre 2022, altri al 2023, al 2024 o al 2025. Ricordiamo che, secondo la normativa vigente, il superbonus 110% scadrà il 31 dicembre 2021 (il 30 giugno 2022 solo per l’edilizia sociale).

Superbonus 110%, proposta la proroga al 2023 Tra gli emendamenti che riscrivono parte dell'articolo 119 del Decreto Rilancio, c’è quello firmato da più di 60 deputati che chiedono di spostare la scadenza al 31 dicembre 2023.

L’emendamento propone anche una modifica molto attesa: l’inclusione nella casistica degli immobili agevolabili dei condomìni posseduti da un unico proprietario o in comproprietà tra più soggetti.
Questo risolverebbe il problema dell’esclusione dal superbonus 110% di tanti immobili plurifamiliari non formalmente costituiti in condominio perché non appartenenti a più proprietari.



(fonte: Edilportale)
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